Giornalino dicembre

“A.S.P. …etta”

che ti racconto…

Trimestrale dell’ A.S.P. ‘Umberto I’
Latisana

Numero 7 – Dicembre 2011

Indice    

Centro Diurno & Centro Residenziale:

“…La nostra cucina.…’” pp.3

STORIA DI VITA

‘Sergio racconta…’ pp.5

ANGOLO CULINARIO

‘Ricette NATALIZIE’ pp.6

CURIOSANDO NELLA STORIA

‘Ricordo…che quando ero bambino…

a Natale e il purcità….’ pp.7

AREA PROGETTI-TERAPIE NON FARMACOLOGICHE:

ATTIVITA’ DI MUSICOTERAPIA pp.9

BUON COMPLEANNO A…. pp.10

REDAZIONE
Giornalisti culinari: Aldo, Dina, Maria D.M.., Bruna.

Giornalisti storici: Sergio, Eliodoro, Maria D.M., Bruna, Bruna C., Margherita, Piera, Eutilia, Franco, Dina, Ester, Fosca, Maria C..

Giornalisti festosi: tutti noi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Centro Diurno & Centro Residenziale:

“…La nostra cucina…”

Dopo aver descritto, nelle edizioni precedenti, alcuni servizi offerti all’interno dell’ A.S.P., in questa vorrei lasciare la parola alle animatrici, Samantha e Annalisa, che descriveranno il servizio di cucina che, con alcuni suoi piatti, rientra nella stimolazione generale del ‘laboratorio della memoria’ spronato con diverse attività tra cui anche i cibi che fanno parte della storia degli anziani:

“Tra le varie attività che vengono proposte agli anziani per poter stimolare la loro memoria e i ricordi legati alla loro vita vi sono diverse attività ma non meno importante è la cucina che con i suoi profumi, colori e sapori diventa uno strumento non solo di nutrimento del corpo ma anche dello spirito stimolando ricordi perlopiù piacevoli negli anziani che hanno gustato lo stesso piatto in situazioni diverse ma positive.

All’interno dell’ A.S.P. i pasti vengono forniti dalla ditta Sodexho, una ditta che nasce in Francia ma che ha avuto un notevole sviluppo anche in Italia preparando ogni giorno, dai suoi circa 500 punti cucina sparsi in tutto il territorio nazionale, migliaia di pasti per diverse strutture pubbliche e private. I pasti forniti ogni giorno, a pranzo e cena, presso l’asp vengono preparati dal punto cucina di Codroipo dove i cuochi Eddie e Ettore, coordinati dalla responsabile Emanuela, cucinano ogni giorno almeno un piatto che stimoli la memoria e i ricordi degli anziani.

Lunedì a pranzo viene proposto il risotto con radicchio rosso e montasio. Si sa che il Montasio DOP è un formaggio tipico friulano, che deve subire delle procedure rigide, indicate e fatte rispettare dal Consorzio, che ha sede a Codroipo . Questo formaggio tipicamente friulano prende il suo nome dal celebre altopiano del Montasio, nel quale viene prodotto il formaggio fin dal 1200, presso il convento di Moggio Udinese dove si sono affinate le prime tecniche di produzione, mentre i primi riscontri del nome risalgono al 1775 in alcuni documenti sui prezzi del formaggio presso San Daniele del Friuli. Gli ingredienti sono latte bovino, che deve rispettare dei limiti per quanto riguarda la carica batterica, sale e caglio. La stagionatura invece richiede un minimo di 60 giorni. Viene attualmente prodotto e stagionato in tutto il territorio delle province friulane e del veneto orientale. Sicuramente un piatto di questo tipo per gli anziani dell’ ASP è legato a ricordi domenicali dove, causa le poche risorse, magiare il formaggio era un evento importante e di festa che capitava poche volte al mese.

La sera viene proposta la zuppa di verdure miste. Nella tradizione friulana fra i primi piatti, in passato, con la maggior parte delle donne che lavoravano in casa o nei campi, rivestivano grande importanza le minestre e i minestroni, che richiedono lunghe cotture e preparazioni, e che venivano realizzati con prodotti dell'orto. E i nostri cuochi, Eddie e Ettore, sapendo questo propongono ogni sera un minestrone diverso per la gioia del palato degli anziani. Infatti martedi’ sera viene servito il minestrone di riso e patate, piatto più tipicamente trentino che però ha influenzato anche la nostra regione visto la povertà degli ingredienti (patate e riso) e l’alto valore nutrizionale.

A pranzo non può mancare il cotechino (Muset) accompagnato dalla brovada (rape inacidite con la vinaccia e poi grattugiate) che stimolano molti ricordi legati alla macellazione del maiale, alla festa che la famiglia faceva durante l’evento per confezionare l’animale per poi ricordare la sua conservazione e stagionatura. E la brovada con il suo sapore agrodolce e acido stimola i ricordi legati alla vendemmia, alla produzione del vino. Piatti semplici e poveri ma fortemente legati alla tradizione friulana e quindi ai ricordi degli anziani che li gustano.

Mercoledì viene attesa con gioiosa ansia la zuppa di verdure con orzo (mignestre di uardin) i cui ingredienti sono: cipolla, patate carote, osso di prosciutto (per dare un tocco di sapore in più) prezzemolo, basilico e rosmarino e infine una grattugiata di parmigiano e un pizzico di sale e pepe.

La sera invece il palato viene gratificato con un secondo piatto di gulasch accompagnato da verze stufate. Il gulasch, piatto nato in Ungheria e che originariamente era una zuppa di carne condita con abbondante paprica e panna acida, oggi è una sorta di spezzatino che ha visto la sua diffusione in tutta Europa fino a diventare un piatto tipico del Triveneto soprattutto in quelle zone di confine con Austria e Croazia. Ecco che quindi per alcuni dei nostri anziani il gulasch può diventare un’ occasione di stimolazione memonica con il suo profumo di carne, con il suo gusto leggermente piccante e la sua semplicità dato che tra gli ingredienti si contano la carne, le patate, una cipolla e il pomodoro.

Giovedì a cena si gusta la zuppa di pane piatto molto povero tipico delle zone della Carnia ma anche della Bassa Friulana, che ha un potere evocativo molto forte tra gli anziani composto da pane raffermo bollito, qualche foglia di alloro e tra le famiglie più ricche si aggiungevano due uova.

Venerdì bollito misto con salsa verde. Il bollito era, come raccontano gli anziani durante le attività di memoria, il piatto tipico delle grandi feste (Natale, matrimonio perlopiù) in quanto veniva preparato il brodo di carne con aggiunta di pasta fatta in casa e il secondo piatto era la carne bollita accompagnata da diverse salse per insaporirle tra cui il kren.

E infine sabato a pranzo gnocchi con il ragù e domenica sera minestra di fagioli e legumi (mignestre di fasui). Piatti più ricchi di ingredienti che necessitano una preparazione più elaborata ma il cui gusto e profumo aiuta a riempire lo stomaco, a scaldare l’anima e a rinvigorire lo spirito grazie ai ricordi e alla stimolazione delle memoria dei tempi andati.”

Il Presidente

                              dott. Franco Fedrigo-Perissutti

STORIA DI VITA

‘SERGIO RACCONTA….’

Buongiorno io mi chiamo M. Sergio, sono nato il 28 aprile 1946 nell’ ospedale di Latisana.

I miei genitori sono di Vicenza e si trasferirono, assieme ai fratelli di mio papà, a Marianis, una località di Palazzolo dello Stella, per lavorare una grande campagna sotto mezzadri.

Io sono il quarto di 5 fratelli.

Ricordo che quando ero piccolo ci siamo trasferiti a Bevazzana per lavorare la campagna dei mezzadri di Coin fino al 1962.

La cosa che mi ricordo con più piacere è che da bambino mi piaceva giocare con Lupo, il mio cane lupo: mio zio aveva costruito un carretto e ci metteva sopra me e mio cugino, legava il cane al bastone e così ci trascinava in giro per il cortile di casa. Per noi era festa giocare con questo cane perché era ubbidiente e ci faceva tanta compagnia. Pensate che quando era stanco abbaiava per avvisare che non voleva più giocare.

Nel 62 ci siamo trasferiti a Lignano pineta dove mio papà possedeva una bottega dove svolgeva il suo lavoro di falegname appreso da suo padre e così anche io, diventato grande ho imparato a fare questo mestiere che mi è sempre piaciuto tantissimo.

Nel 64 ho conosciuto Ornelia, quella che poi è diventata mia moglie.

L’ ho conosciuta mentre lavoravo d’ estate nel distributore di benzina di mio cognato.

Ornelia passava ogni giorno in bicicletta davanti al distributore e a me piaceva proprio quella ragazza…..

Così, per conoscerla ho pensato di sgonfiarle le gomme della bici in modo che lei venisse a farsele gonfiare da me.

Ed è stato proprio così e quando me la sono trovata davanti le ho chiesto di venire a ballare con me; lei ha accettato….. e da lì è iniziata la nostra storia.

La sera stessa sono andato a prenderla in moto a casa e ho chiesto la sua mano ai genitori.

Sua madre,però, mi disse che avremmo dovuto aspettare 5 anni per terminare la costruzione della casa.

Il ’69 è stato un anno importante nella mia vita: si è sposato mio fratello Guerrino ma purtroppo 8 giorni dopo, mentre lui era in viaggio di nozze, morì mio papà.

Nello stesso anno mi sono sposato anche io e da questa unione sono nati 2 bambini: Alessandra che ha 45 anni e Luigino che ha 29 anni.

Oggi vivo a Pertegada con mia moglie e mia suocera che purtroppo ora non sta molto bene, e da qualche anno frequento il Centro Diurno, dove mi trovo molto bene, tutti mi rispettano e mi vogliono bene.

Sono stato contento di aver raccontato la mia storia.

Ciao a tutti e vi auguro buon Natale.

ANGOLO CULINARIO - ‘Ricette NATALIZIE’

“POLENTA PASTICCIATA”

INGREDIENTI:
Farina gialla 350 g
Salsiccia 200 g
Carne di maiale macinata 100 g
Burro 100 g
Funghi secchi 20 g
Parmigiano 150 g
Cipolla piccola 1
Salsa di pomodoro 1 cucchiaio
Sale q.b.
Pepe q.b.

PREPARAZIONE:
Preparate la polenta. Ponete quindi i funghi, per circa 15 minuti, in acqua tiepida. Nel frattempo rovesciate la polenta in un largo vassoio, in modo da lasciarla raffreddare. A questo punto, prima di scolare i funghi conservando l'acqua di ammollo, cominciate a tritare la cipolla e a grattugiare il formaggio. In un tegame piuttosto capiente soffriggete la cipolla con 50 g di burro, quindi unitevi la carne di maiale sino a farla colorire e la salsiccia sbriciolata, la salsa di pomodoro ed i funghi, regolate di sale e di pepe. Lasciate cuocere, a fiamma moderata, per circa 1 h, aggiungendo di tanto in tanto l'acqua dei funghi. Tagliate quindi la polenta a fette piuttosto spesse. In una pirofila non troppo grossa preparate uno strato di polenta, uno del sugo preparato ed una abbondante cucchiaiata di formaggio, fino al completo esaurimento degli ingredienti, avendo cura di terminare con uno strato di polenta cosparsa di formaggio e di burro a fiocchi. Ponete quindi nel forno preriscaldato a 180° per circa 40 minuti.


“BROVADA”

INGREDIENTI:
Rape macerate in vino
Alloro
Coda di maiale
Orecchie di maiale
Tubo digerente del maiale
Pancetta
Aglio
Farina
Latte

Togliere le rape dal mastello di legno, lavarle, grattugiarle e mettere in pentola, assaggiare, e se è troppo forte aggiungere due mestoli di acqua; far bollire e scolare.

Rimettere in pentola con foglie di alloro; da parte in una pentola deve bollire il brodo fatto con la coda del maiale, il tubo digerente, le orecchie ben lavate, un bel pezzo di pancetta, uno spicchio di aglio.

Con questo brodo allungare di tanto in tanto la brovada.

Al termine della cottura fare il soffritto con la farina 00 e un po' di latte.

CURIOSANDO NELLA STORIA

‘Ricordo…che quando ero bambino…A NATALE… e il purcita’…’

 

“…dal 30 novembre fino a Natale ogni giorno era buono per purcità….”          Ester

 

“…noi avevamo una stanza apposta per lavorare e tenere il maiale e farlo asciugare…” Maria D.M.

 

“….la nostra famiglia era composta di 54 persone, e quindi si uccidevano tre maiali per mangiarli durante tutto l’anno….” Noemi

 

“.. con il lardo del maiale si condiva il radicchio…” Maria D.M.

 

“…cucinare il sangue di maiale era una specialità….” Grazia

 

“….per rendere più saporito il sangue si aggiungeva anche l’uva passa….” Maria

 

“…Il maiale si teneva in cantina. La zona più fresca della casa perché si toglievano le piastrelle lasciando la terra battuta che raffreddava l’ambiente….” Sergio

 

“…durante il Natale fascista l’albero non si poteva fare perché era usanza dei paesi del nord e quindi fu abolito da Mussolini… “Aldo

 

“… io ricordo che prima della SS. Messa di Mezzanotte mia madre cucinava la testa di miale che venive mangiata una volta finita la funzione sacra quando si rientrava a casa…” Franco.

 

“…durante il pranzo di Natale si mangiava il brodo preparato con la carne: questa veniva mangiata come secondo mentre il primo piatto era pasta fatta in casa cotta nel brodo…

a volte si aggiungeva un po’ di vino al brodo per renderlo più gustoso

solo i ricchi signori potevano magiare la pasta con il cotechino…noi eravamo poveri……” Lorenzo

 

“..per la mia famiglia, quando ero piccola, il giorno di Natale era un giorno qualsiasi.. si magiava la polenta con i fagioli..” Maria C.

 

“..una volta il Natale era una festa religiosa…andare a Messa era già aver fatto festa…oggi invece c’è solo tanto consumo e tanto spendere..” Lorenzo

 

“…io quand’ero piccola non aspettavo Babbo Natale ma l’Uccelin del Bosco…infatti se facevo la birichina la mia mamma mi diceva che l’Uccelin del Bosco non mi portava i regali cioè una calza con dentro un arancio, un mandarino e una carruba….” Maria D.M.

 

“…durante il pranzo di Natale le donne bevevevo solo mezzo bicchiere di vino…mentre gli uomini bevevano un bicchiere intero…” Grazia

 

“il dolce di Natale era il pane con la zucca…” Ester

 

“…oppure la pinsa che si mangiava per l’Epifania ma si faceva già a Natale…” Noemi

 

“…l’usanza della vigilia di Natale era magiare brovada e muset…”Franco

 

“….gli uomini alla vigilia mangiavano le trippe dopo la messa di Mezzanotte. Questo lo facevano solo gli uomini perché le donne stavano a casa a dormire con i bimbi...”Lorenzo

 

“…un ramo di pino era l’albero di Natale. Si addobbava con quel poco che si aveva e con un nastrino…” Maria C.

 

“…mio padre che era falegname faceva le statuine di legno…” Sergio

 

“…il presepe veniva fatto dagli adulti. I bambini non lo facevano...”Eutilia

 

“…a Natale si faceva un pranzo più particolare e speciale…”Margherita

 

“…i regali che ricevevamo erano cose da mangiare: mandarini, carrube, noccioline, noci…” Anna

AREA PROGETTI - PROGETTI FUTURI

TERAPIE NON FARMACOLOGICHE:

ATTIVITA’ DI MUSICOTERAPIA           

 

La Musicoterapia, intesa come metodologia di intervento per un lavoro pedagogico o psicologico, permette di comunicare, con l'aiuto del terapeuta, attraverso un codice alternativo rispetto a quello verbale partendo dal principio dell'ISO (identità sonora individuale) che utilizza il suono, la musica, il movimento per aprire canali di comunicazione ed una finestra nel mondo interno dell'individuo. Dal punto di vista terapeutico essa diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psico-fisica.

 

FINALITA’

OBIETTIVI

Beneficeranno di tale terapia 8 ospiti dell’ A.S.P. (4 residenti e 4 frequentanti il Centro Diurno).

Il percorso si articolerà in 12 settimane a partire dal 13 settembre 2011 con incontri a scadenza settimanale.

Il percorso riprenderà a gennaio con altri anziani e con diverse tipologie di esigenze e quindi con obiettivi diversi.

Si è scelto di far vivere questa esperienza musicoterapica agli anziani dell’A.S.P. per implementare il percorso delle terapie non farmacologiche, iniziato nel 2009 con la pet therapy, proseguito con la terapia della bambola, per raggiungere l’obiettivo del benessere dell’anziano.

 

Il musicoterapista che condurrà gli incontri si chiama Massimiliano Bazzana, diplomato presso la scuola musicale di Lecco, ha conseguito l’abilitazione di insegnamento presso la scuola Yamaha (metodo di insegnamento musicale); ha conseguito l’abilitazione presso la scuola musicale di Assisi dopo aver frequentato il corso quadriennale.

Attualmente opera con diverse fasce d’età: asilo nido, scuola elementare, materna, studio privato, case di riposo.

BUON COMPLEANNO A…

SETTEMBRE

MARINA L. 15/9/1930

ANTONIA A. 16/9/1928

ENEDINA C. 19/9/1926

IRENE D. 24/9/1944

MARIA PIA B. 25/9/1934

ELENA P. 29/9/1929

NOEMI M. 30/9/1929


OTTOBRE

LUIGIA C. 8/10/1923

SANTINA F. 17/10/1925

MATILDE L. 23/10/1919

TARSILLO S. 25/10/1936

NOVEMBRE

CORINNA G. 1/11/1927

LUCIA C. 3/11/1940

TERESA C. 13/11/1938

DAVIDE S. 15/11/1931

MAFALDA C. 17/11/1925

BIANCA A. 18/11/1924

FRANCO S. 10/11/1938

LORENZO 15/11/1928

ESTER M. 29/11/1921

DICEMBRE

COLLOVATI LINA    1/12/1936

BERTOLI GUERRINO 3/12/1942

VALVASON EMMA   5/12/1933

DURIZZOTTO MARIA 8/12/1935

COLLOVATI BRUNA 11/12/1927

PANIGAI ONORINO 31/12/1923

ELIODORO  10/12/1918

ANNA C. 14/12/1918

FOSCA D.L. 26/12/1924

EUTILIA 4/12/1920